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Burning Man - Missoni project

Si svolge ogni anno dal 1991, e ogni anno attira sempre più partecipanti; si tratta del Burning Man, il festival dedicato alla comunità, all’arte, all’espressione personale e all’autosufficienza.
Il festival si tiene nel deserto del Nevada, in cui sorge una città anarchica, la Black Rock City, che viene poi smantellata completamente alla fine dell’evento.
Tutto nacque nel 1986, quando una trentina di persone si trovarono su una spiaggia della California per bruciare un “uomo di legno” alto poco più di due metri e mezzo: da qui deriva il nome Burning Man, un festival che di anno in anno è diventato sempre più famoso e sempre più grande, tanto che l’ultima edizione ha ospitato circa 75mila partecipanti.
Black Rock City è una metropoli temporanea dedicata all’arte e alla comunità, una città che non esiste prima del festival e non esiste dopo; è un luogo dove per un certo periodo di tempo ci sono regole diverse da quelle che esistono altrove; vi regna infatti un’anarchia di fondo, governata però da 10 principi, tra cui l’inclusione radicale, l’auto-espressione radicale, la demercificazione, ma anche la responsabilità civica e l’attenzione all’ambiente.
Anche le regole di convivenza sono molto precise: ognuno deve essere autosufficiente, portandosi quindi cibo, acqua e tutto quello che serve per passare una settimana nel deserto del Nevada d’estate.
In mezzo a tutte queste regole molto rigide, lo spirito del festival è che ognuno può fare qualsiasi cosa: la gente si veste (o non si veste) come vuole, e si predica la massima libertà di espressione artistica e personale. La musica e i concerti sono presenti durante tutta la settimana, ma l’attrazione principale del Burning Man, l’evento centrale del festival, si svolge durante l’ultima notte, quando si bruciano delle enormi strutture di legno dando vita a dei meravigliosi spettacoli di fuoco. 
Colli alti e dai cappucci che diventano sciarpe, studiati per proteggere il corpo dalle improvvise tempeste di sabbia che si scatenano nel Nevada, e dalla grande escursione termica tra giorno e notte, tipica del deserto. La comodità invece trova spazio attraverso le silhouettes ampie e tagli semplici, rendendo i capi adatti a sopravvivere allo stile di vita del festival.
I colori selezionati riprendono le nuances dell’ambiente desertico in cui si svolge il Burning Man: troviamo quidi diversi toni del bianco, del beige, che richiamano i delicati toni della sabbia e che si presentano come melange o tinte unite dalla mano morbida e pelosa, grazie al grande utilizzo di mohair; ad essi, vengono contrapposti dei brillanti blu e azzurri, ispirati a quelli del cielo, che donano profondità ai capi. Non mancano i colori dinamici e vivi che manifestano l’eclettismo del momento, il magenta, il viola, il rosa, l’arancione, e la lucidità dell’oro e l’argento, che troviamo in grande quantità della collezione grazie all’utilizzo di filati in lurex.
Le lavorazioni più utilizzate sono jacquard , come ad esempio la reinterpretazione del simbolo del Burning Man, il fantoccio a cui viene dato fuoco, presente nell’outfit 3, e i traforati che danno leggerezza ai capi e li rendendo più accattivanti. Ad arricchire ancora di gli outfit troviamo anche dlle lavorazione tridimensionali, come ad esempio le trecce che vengono create facendo passare dei lunghi listini realizzati in maglia rasata attraverso i trafori, che creano più movimento e continuità con il mood. 
Burning Man - Missoni project
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Burning Man - Missoni project

La collezione punta sull’osservazione dello stile di vita dei partecipanti al festival. Essi sono spiriti liberi e selvaggi, autonomi, e con lo s Read More

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