In RESET-CANC. la memoria è lo strumento principale di progettazione di una capsule collection dove la memoria stessa è restituita agli altri sotto forma di storie nuove. La memoria non è solo la funzione psichica di riprodurre nella mente l'esperienza del passato (immagini, sensazioni o nozioni), di riconoscerla come tale e di localizzarla nello spazio e nel tempo. Si potrebbe affermare che ricordare è un atto importante per ricostruire se stessi.
 
L’oggetto di tesi è la progettazione di una collezione che prende vita dall’idea di considerare il ricordo come espediente attraverso il quale ideare una capsule di moda. In questo processo di
design ricordare è fondamentale ai fini di progettare: il ricordo riemerge, annebbiato o meno, viene ridefinito nello sviluppo della collezione; muta, cambia, rivive.
La memoria è l’incipit: la partenza, dalla quale prendere e cancellare, moltiplicare e ridisegnare.
Si inizia con una domanda: la memoria è difettosa? Nell’ atto di recuperare e rivivere momenti passati, si ricorda fedelmente o si ricorda in maniera errata? Il quesito costante diventa: siamo difettosi? Se si, perché? È importante che il ricordo sia “valido”, che nel richiamare parte della nostra storia (o di storie altrui) non ci siano sbagli da parte del narratore? Eventuali errori o difetti nel racconto che riportiamo, possono essere considerati una nostra forma di appropriamento dei contenuti del passato? Trovare un nuovo approccio o un nuovo modo per raccontare una storia, a volte elaborando e “ricamando” sul passato, è da considerare un pregio o un difetto? Il difetto può essere passato, presente, futuro?
 
 
In RESET-CANC il difetto è reinterpretato sotto forma d’ attrito, contrasto, tensione, usura. Si ripropone sui capi che diventano asimmetrici e che si mescolano, l’uno con l’altro. Parlare di sé comincia dalla ricerca culturale, materiale, visiva e termina nella restituzione di una collezione ibridata e poliedrica.
Non è semplicemente storytelling; è un lavoro mnemonico – temporale: il tempo “ripulito” sulle toile bianche, ridisegnato, evoluto e restituito in ricami e lavorazioni.
Ci si trova di fronte alla nascita di più storie che parlano di Calvino e di Raissa; del profumo dei garofani e le mani ossute di Schiele che abbracciano la desolata realtà di Degas. Non si uniscono solo i personaggi, ma anche le loro storie. Cosa ci raccontano queste immagini? Viaggiare in altri luoghi e tempi, sentirne i profumi e immaginarne i colori.
Hayez si turba nei personaggi di Egon, nel pizzo nero che collega la donna malinconica a un campo di bocce, ricordo di un’intera infanzia. Gloria sorride in foto, abbracciata dalla donna a lei più cara. Un foulard, proveniente da un'epoca lontana, i suoi fiori e le sue radici prendono vita in innumerevoli prove di texture e stampe. Le architetture di Palazzo Te e Ducale di Mantova maturano in lavorazioni tessuto che si intrecciano ai cinque blanket patterns delle Aran Islands.
 
Quale traccia seguirà e lascerà RESET-CANC? Cosa ci viene raccontato e attraverso quale studio?
Il tempo è immagine, il tempo è memoria, la moda narrazione di storie. I capi della nonna materna sono analizzati e ricalcati, sovrapposti e nuovamente considerati. Attraverso RESET-CANC anche i tempi sono cambiati: passato–presente-futuro sono uniti in un’unica immagine che si declina in trame e storie nuove. 
RESET - CANC
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RESET - CANC

In RESET-Canc memory becomes the key design tool for a capsule collection in which memories are rendered under the form of new stories.

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