Un giorno Gesù, camminando sotto degli ulivi, disquisiva affabilmente con Ganesha parlando di tutto quello che, nel corso dei secoli, era andato più o meno storto nelle rispettive aree di competenza e su come fare a sistemare tutti i vari casini che avvenivano sulla Terra. 

Allah e Maometto purtroppo erano assenti, troppo occupati a bestemmiare appresso quelli dell'ISIS e ai casini che stavano combinando dalle parti della Siria; per quanto riguarda le varie divinità Shintoiste e altrè amenità pseudo antropomorfe, se ne stavano in un angolo a giocare a briscola, non interpellate da nessuno.

Qualche metro più distante li seguiva, paciosamente, un signore corpulento e dal sorriso bonario, il suo nome era Siddhārtha Gautama e, sentendoli così presi si introdusse nel discorso dicendo: "Signori, signori vi prego. Ho la soluzione a tutto questo. Manderemo un unico profeta, dalla sconfinata saggezza e dalla immacolata bontà, egli veglierà sui nostri figli e li guiderà nel periglioso cammino della vita."

 

"E dicci, Buddha, chi sarebbe costui?"

"PANDIO. Il Dio Panda." Fece una breve pausa ridacchiando nell'osservare gli sguardi attoniti degli altri due "Suvvia suvvia, non siate così precipitosi, non è mica una bestemmia! Costui è realmente un Panda Rosso."

 

"Si è fottuto il cervello." esclamò Gesù.
"E io che pensavo di essere ridicolo con un pisello in faccia." Disse Ganesha alludendo alla sua proboscide elefantina. 

"Fidatevi, è la guida perfetta. Mangia e dorme per gran parte della giornata, è buffo e pacioccone e, ultimo ma non meno importante, non gliene fotte un cazzo della salvezza dell'essere umano."

 

Gli altri due, sempre più basiti, non dissero niente, aspettando che andasse avanti.

"Vedete, ci avete provato in ogni modo, Carità e Gentilezza, Vendetta e Collera Divina, Perdono e Sacrificio. Ma niente ha portato ad un emerito cazzo. L'unica vera certezza è il Karma. Tutti prima o poi la prendono nel culo, così come a chiunque capita almeno una volta nella vita l'occasione di cambiare completamente il proprio percorso, solo che spesso non la vedono." "In effetti..." bofonchiò Gesù, da sempre un ferreo sostenitore del Karma, anche se purtroppo non poteva ammetterlo. "Prendiamoci un attimo di pausa, un bel viaggetto, lasciamo tutto nelle mani di Pandio. A lui non frega niente se verranno eretti templi in suo nome, se uccideranno per conto suo, se bestemmieranno o se viceversa ogni Domenica andranno a pregarlo in un sol coro. N-I-E-N-T-E. Prima o poi, semplicemente, si stuferanno e impiegheranno il loro tempo in qualcosa di più profittevole. O almeno si spera. E allora sarà ristabilito l'ordine naturale delle cose e, se va tutto bene, vivranno in pace e prosperità."

"Bè dai, peggio di così non può andare..." Accennò Ganesha, ricevendo da parte di Gesù, dopo qualche attimo di riflessione, un timido accenno di approvo.