"LAISSEZ PASSER"
Una volta sopraggiunti a Ceuta, i migranti vengono accolti nei centri di permanenza temporanea, come il CETI, o dai Centri per minori stranieri non accompagnati, come il maschile La Esperanza e il centro femminile Mediterraneo, oltre al Centro “Punta Blanca” per i minori violenti.
Il Centro de Estancia Temporal para Inmigrantes (CETI) è una struttura di prima accoglienza in forma provvisoria, che ha il compito di fornire servizi e assistenza sociale e medica ai migranti che riescono ad entrare a Ceuta. Inaugurato nel marzo del 2000, sorge nel quartiere periferico “Playa Benitez”. A seguito dell’ampliamento avvenuto nel 2004, oggi il centro possiede una capacità di 512 posti letto, i quali, però, continuano a non essere sufficienti, rendendo il Ceti oggetto di continui sovraffollamenti. Il Ceti è però da considerare un centro temporaneo, aperto e volontario; bisogna dire che i tempi di permanenza, non essendo scanditi da norme precise, variano a seconda del periodo e di quanto è pieno il centro; in generale però, dopo che i migranti hanno portato a termine il protocollo del Ceti, il governo spagnolo fa partire la procedura di espulsione, regolata dalla Ley Orgánica 4/2000, a meno che non si effettui domanda d’asilo politico.

Tale procedura di espulsione, ovvero una pratica per il rimpatrio che avviene per tutti coloro che sono nel territorio spagnolo illegalmente, avviene dalla Penisola Iberica. Così, il governo può decidere tra due opzioni: lasciare i migranti nelle città autonome fino a quando la procedura di espulsione giunge al termine e trasferirli in un secondo momento, oppure procedere al trasferimento dei migranti all’interno di uno dei sette Centri di Internamento per Stranieri (CIE), previa autorizzazione del giudice. Come spesso accade, una volta alla Penisola, i migranti sfuggono per evitare i rimpatri, continuando la loro permanenza irregolare in Spagna o in altri Stati europei.

Tutti i trasferimenti alla penisola sono gestiti dal Programa de Atención Humanitaria finanziato dal governo e gestito da ONG, dopo aver ricevuto l’approvazione della Comisaria General de Extranjería y Frontera.
Le partenze avvengono via mare, tramite la Balearia, nome della compagnia navale al quale è affidato il trasporto dei migranti verso Algerciras, che diviene, dunque, simbolo di partenza, quindi di libertà. n «Mañana tengo Balearia», ripetono con un sorriso i migranti ‘prescelti’ per il ‘laissez passer’, ovvero l’ordine di trasferimento alla penisola.
Una volta giunti in Penisola, i migranti sono presi a carico da diverse ONG, tra cui ricordiamo CEAR, Croce Rossa Spagnola o ACCEM, le quali, attraverso lo stesso programma, si occupano della loro accoglienza e accompagnamento per un periodo che dura dai tre ai diciotto mesi massimo.
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Laissez Passer - Ceuta 2018

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